Le origini dell'amore
Il nostro mondo sta divenendo sempre più violento. Da ogni parte del mondo iniziative politiche e sociali tentano di contrastare il crescente trend di suicidi, aggressioni, crimini, distruzione dell’ambiente e guerra.
Una ricerca innovativa ha scoperto il motivo per cui la nostra specie è brutale e impaurita, oppure pacifica e affettuosa.
Questa ricerca ha prodotto il termine Sindrome da Deprivazione Affettiva SomatoSensoriale (SDASS), che descrive un complesso schema di depressione, violenza, e paura creato nel cervello dalla carenza di legame affettivo fra madre e bambino e dalla deprivazione del piacere corporeo.
Passeggini, culle, biberon, circoncisione, nascite medicalizzate, affidamento precoce a terzi e repressione sessuale sono solo alcuni degli aspetti della separazione, supportati dalla cultura, che contribuiscono a vario livello al mancato legame, conducendo in ultima analisi agli esplosivi tassi di depressione, violenza, suicidio e abuso sessuale nei Paesi occidentali oggi. Fino a che l’origine non ne viene riconosciuta, le iniziative per la pace e la giustizia sono rese infruttuose, come la storia del mondo dimostra.
Come la cultura conforma il cervello in fase di sviluppo ed il futuro dell’umanità
Il più grande terrore che un bambino può avere è di non essere amato, e l’abbandono è l’inferno che teme. Credo che tutti al mondo in misura maggiore o minore abbiano provato l’abbandono. E con l’abbandono viene la rabbia, e con la rabbia qualche tipo di crimine a vendetta dell’abbandono, e con il crimine la colpa – ed ecco la storia dell’umanità. John Steinbeck – A est del paradiso, 1952.
Senza l’amore pienamente incarnato, la pace non è possibile. Senza un completo piacere corporeo, i comportamenti morali di pace, armonia ed eguaglianza non sono possibili. La depressione rimpiazza la gioia e si cercano droghe per soffocare la depressione, il risentimento e la rabbia che montano fino alla violenza dell’omicidio e del suicidio. Steinbeck ha riconosciuto questi fatti, che la scienza ha ora abbondantemente documentato. La ricerca bio-comportamentista che supporta queste relazioni, tuttavia, è stata ignorata dagli scienziati biomedici burocratizzati e dai custodi politico-religiosi della società. La biomedicina ha erroneamente presunto che i geni e non la vita vissuta abbiano il ruolo principale nel formare il cervello in fase di sviluppo verso comportamenti pacifici o violenti, il che ha fuorviato la ricerca su questo argomento per lo scorso mezzo secolo, impedendo ai programmi sanitari di fare vera prevenzione. La “terapia” farmacologica è un trattamento, non la prevenzione.
L’ingegneria genetica e gli psicofarmaci, sfortunatamente, dominano il panorama politico-sociale-monetario per modificare e controllare il comportamento individuale piuttosto che per cambiare la nostra società e la cultura al fine di modificare e liberare il comportamento umano dalle catene della nostra auto-distruzione. Le catene religiose della tirannia e della violenza hanno legato l’umanità attraverso tutta la storia, che ha messo l’uomo in guerra con se stesso; fra uomo e donna; fra genitore e figlio; e con la natura stessa. Il più violento primate di questo pianeta contro la femmina della sua stessa specie e la sua prole è l'Homo sapiens. Nessuna specie può sopravvivere con questa quantità di violenza contro la femmina e la sua prole. Come è potuto succedere?
Come ha fatto il primate umano a divenire il più violento primate del pianeta quando il nostro parente geneticamente più stretto, lo scimpanzé bonobo, con cui condividiamo il 99% dei geni, è il più pacifico primate del pianeta? Per troppo tempo si è inseguito il falso meccanismo genetico per la determinazione e il controllo del comportamento.
I nostri pacifici antenati
Come notano De Waal e Lanting (1997): “Se i bonobo fossero stati studiati prima, la ricostruzione dell’evoluzione umana avrebbe potuto enfatizzare le relazioni sessuali, la parità fra maschi e femmine, e l’origine della famiglia, invece che la guerra, la caccia, la tecnologia degli utensili, e altri punti forti maschili. La società dei bonobo sembra regolata dallo slogan anni ’60 ‘fate l’amore non la guerra’ piuttosto che dal mito di uno scimmione assassino assetato di sangue che ha dominato i libri di testo per almeno tre decenni."
Secondo Hardy nel suo libro Madre Natura, le madri scimmie antropomorfe portano i loro piccoli ovunque vadano. I padri, a confronto, sono raramente a contatto diretto con i bebé. È stata la madre a portare continuamente il cucciolo in contatto pelle a pelle – pancia a pancia, petto contro seno. Calmato dal suo battito cardiaco, accolto nel calore del suo corpo, cullato dai suoi movimenti, l’intero mondo del piccolo era sua madre. Nessuna madre scimmia o gorilla allo stato selvatico è stata mai osservata fare deliberatamente del male al suo piccolo. (p.179).
Cosa è successo lungo il cammino evolutivo, quando l’infanticidio e l’aggressione verso i giovani improvvisamente apparvero nella grande scimmia Homo sapiens? Perché l’abuso sessuale dei giovani pre-puberi è sconosciuto nella storia evolutiva dei primati ma è comune nell'Homo sapiens? Quali fattori genetici o culturali possono dar conto di questa differenza?
Un'ampia ricerca scientifica condotta su animali e umani ha documentato senza dubbio che le separazioni madre/neonato/bambino induce una varietà di disordini dello sviluppo cerebrale che veicolano la depressione, il mancato controllo degli impulsi, comportamenti cronici di ricerca di stimoli che includono l’automutilazione, la violenza dell’omicidio e del suicidio e la violenza parentale verso la prole.
Il documentario di Time-Life, Rock-a Bye Baby [titolo di una famosa ninna-nanna, N.d.T.], ha documentato alcune delle rivelazioni scientifiche che sono state rese possibili attraverso ricerche supportate dall’Istituto Nazionale della Salute Infantile e dello Sviluppo Umano (NICHD), dell’Istituto Nazionale della Salute (NIH), negli anni ’60 e ’70. Questo film documentario fu premiato alla Conferenza della Casa Bianca sui bambini nel 1970. È importante oggi tanto quanto lo era più di 30 anni fa. (http://www.violence.de/tv/rockabye.html).
La ricerca dei Dott. William Mason e Gershon Berkson dimostrò che fornendo alle scimmie neonate un movimento corporeo artificiale attraverso una madre surrogata “dondolante” si potevano prevenire le patologie comportamentali emotive/sociali/sessuali dell’adulto che si sviluppavano nelle scimmie allevate da surrogati materni fissi. Questi risultati portarono allo sviluppo della mia teoria cerebro-comportamentale della sindrome da “deprivazione materno-sociale”, che ho chiamato Deprivazione Affettiva SomatoSensoriale (SSAD) che mise il cervelletto in un ruolo centrale nella regolazione ed integrazione dei comportamenti emotivi, sociali e sessuali.
Bambini abbracciati, società coese
Queste scoperte di laboratorio sulla depressione e la violenza dovute al mancato legame nella relazione madre/neonato furono confermate dai miei studi interculturali sulle culture tribali. Attraverso questi studi è stato possibile predire con una accuratezza dell’80% la pacificità o la violenza omicida di 49 culture tribali a partire dalla sola misurazione del legame madre/neonato, come dimostrato dal continuo portare il bambino sul corpo della madre o parente stretto facente funzioni, per tutto il giorno per il primo anno di vita.
La natura pacifica o violenta delle restanti dieci culture poté essere predetta a seconda che l’espressione sessuale nell’adolescenza fosse incoraggiata o punita. In breve, queste due misure di legame affettivo: a) relazione madre-neonato/bambino e b) relazioni sessuali adolescenziali hanno potuto predire con un'accuratezza del 100% la natura pacifica o violenta di queste 49 culture tribali distribuite in tutto il mondo.
I miei studi successivi su 26 culture tribali, la cui età di svezzamento era 2,5 anni o più, hanno trovato che il 77% di queste culture avevano incidenze basse o assenti di suicidio. L’incidenza del suicidio era significativamente differente fra culture con età di svezzamento di due anni o meno in confronto a 2,5 anni o più. E’ evidente che in tale momento esiste un periodo vulnerabile nello sviluppo cerebrale che spiega questa differenza. Il legame affettivo nella relazione madre-neonato/bambino influenza più avanti le relazioni affettive sessuali laddove l’82% delle culture con età di svezzamento di 2,5 anni o più incoraggiavano anche le relazioni sessuali dei giovani e avevano incidenza bassa o nulla di suicidio.
Queste scoperte cruciali devono essere replicate sulle culture umane moderne che utilizzano tecnologie avanzate di verifica dello sviluppo neuro-comportamentale, studi che il NIH (Istituto Nazionale di Sanità statunitense, N.d.T.) deve ancora condurre. L’OMS e l’UNICEF raccomandano l’allattamento al seno per “due anni di età e oltre”.
Trasmettere gioia attraverso l’allattamento al seno
In America, solo il 6,8% delle madri allatta a 12 mesi; il 2,7% a 24 mesi; e l’1% a 30 mesi.(1)
(Nota dell’editore: le percentuali australiane sono difficili da valutare dal momento che non esiste una raccolta nazionale di statistiche. Comunque, da diverse ricerche su base statale sembrerebbe che meno della metà di tutte le mamme australiane stiano ancora allattando i loro bimbi a sei mesi.)
Il normale sviluppo neuro-comportamentale viene compromesso attraverso la mancanza di sufficiente legame di allattamento ed il continuo uso di latte formulato per neonati che ha il supporto complice della Accademia Americana di Pediatria, la quale raccomanda l’allattamento al seno per un solo anno, e non si oppone attivamente alla somministrazione di latte artificiale che interferisce con il legame di allattamento.
Ci sono carenze ben note dell’aminoacido essenziale triptofano (e di altri nutrienti vitali per il cervello) nel latte formulato per bambini che possono solo influenzare negativamente lo sviluppo normale del sistema cerebrale della serotonina ed altri sistemi neurotrasmettitori cerebrali che mediano le molte patologie del funzionamento emotivo-sociale-sessuale esistente oggi nella nostra società.
Il triptofano è un aminoacido precursore che viene convertito in serotonina nel cervello, la cui mancanza è provato porti alla depressione, al mancato controllo degli impulsi, all’abuso di droga e alla violenza dell’omicidio e del suicidio. Ci si può aspettare che anche altri aminoacidi essenziali siano carenti nel latte formulato per bambini, il che porta ad altre anormalità del sistema dei neurotrasmettitori del cervello, per esempio quelli che mediano il legame affettivo, per esempio la tirosina che viene convertita nella dopamina del cervello la quale, in parte, rende possibile il piacere corporeo, come fanno altre molecole dell’amore (Crenshaw, 1996).
Il permesso del piacere corporeo
E’ ben noto che i disordini della dopamina cerebrale portano a comportamenti di assuefazione a droghe, laddove il piacere della droga viene ricercato al posto del piacere naturale del corpo che è impedito o perduto a causa del mancato legame madre-neonato/bambino e da imperfette o mancate relazioni sessuali che iniziano nell’adolescenza. Il piacere corporeo che viene integrato nelle strutture cerebrali superiori inibisce la depressione, l’abuso di droghe e la violenza, mentre il piacere neurodissocativo (piacere auto-centrato, edonistico) veicola la depressione, l’abuso di droga, l'abuso sessuale e la violenza.
Dato quanto sopra, i crescenti tassi di depressione, cure psichiatriche e suicidi fra i nostri bambini e giovani nella cultura americana non sorprendono. I suicidi nei bambini americani fra 5 e 14 anni di età si sono raddoppiati rispetto alla generazione passata; e i suicidi nel gruppo di età 15-24 è stata la terza principale causa di morte per ben più di una generazione. La depressione è uno dei principali problemi di salute mentale in tutto il mondo.
(Nota dell’editore: il suicidio è ora identificato come una delle principali cause di morte nei giovani australiani. I tassi di suicidio fra i giovani maschi australiani fra 15 e 24 anni è raddoppiato negli scorsi venti anni, ed è quattro volte il tasso rispetto alle giovani femmine).
Sono morti di suicidio più bambini/giovani (nel gruppo di età 5-24 anni) in questi ultimi dieci anni (stimati in 55.000) di quanti ne siano morti in combattimento nei dieci anni di guerra del Vietnam (47.355).
Una statistica ugualmente negativa della cultura americana è la scoperta che il rapporto fra suicidi ed omicidi è sistematicamente cresciuto nel gruppo di età 5-14 anni nella passata generazione: 1979-36%, 1994-60%; 1998-73%; 2000-89%. Perché i bambini americani sono così tanto pieni di depressione e disperazione che preferiscono la morte piuttosto che vivere nelle loro famiglie e in America, considerata da molti la più grande nazione su questo pianeta? E perché le autorità sanitarie nazionali sono rimaste in silenzio su questa tragedia nazionale quando le autorità biomediche non hanno alcuna risposta a questa domanda?
Non esiste alcun monumento di guerra per questi bambini e giovani morti suicidi. La combinazione dell’imperfetto o mancato legame sensoriale affettivo con un limitato o nessun allattamento nella relazione madre-neonato/bambino e le mancate relazioni sessuali affettive sono una combinazione letale per lo sviluppo di depressione, alienazione sociale, abuso di droghe, sfruttamento sessuale e la violenza del suicidio e dell’omicidio.
Ora i bambini uccidono i bambini; i bambini stuprano i bambini; e le cure psichiatriche di massa dei nostri bambini e giovani, inaudite una generazione fa – tutto indica la disintegrazione dell’America dal suo interno.
Affidamento precoce a terzi, la ricetta del disastro
Il rapporto dello Studio dell’Affidamento Infantile Precoce (SECC) del NICHD ha scoperto che i neonati e i bambini molto piccoli che passano più di 30 ore settimanali in affidamento sono molto più aggressivi. “Hanno valori maggiori su cose come fare a botte, crudeltà, bullismo, meschinità così come parlare troppo, e pretesa di ottenere subito”, secondo il Dr. Belsky, uno dei principali ricercatori.
Non è stato ancora riconosciuto che la crudeltà, il bullismo e la meschinità che terrorizza così tanti dei nostri bambini e giovani nelle nostre scuole elementari e superiori affondano le loro radici nel trauma emotivo delle separazioni madre-neonato/bambino associate con le malattie e la cura diurna istituzionalizzata. Questi traumi emotivo-sociali collettivi nel periodo neonatale e nell’infanzia, particolarmente se combinati con l’abuso sessuale del bambino/adolescente, sono sufficientemente grandi da ostacolare i comportamenti adattativi dell’adolescente agli stress emotivi e da condurre molti studenti alla disperazione ed agli atti violenti dell’omicidio e del suicidio. Si stima che circa il 20% degli studenti americani prima o poi hanno pensato al suicidio.
Moralità o verità?
Dobbiamo anche riconoscere il ruolo dei sistemi teologici/religiosi che fanno del piacere corporeo un nemico – giudicandolo peccaminoso e immorale – e che considerano il dolore, la sofferenza e la deprivazione moralmente virtuosi. Questi sistemi di valori morali si oppongono a milioni di anni di biologia evolutiva (dolore = allontanamento; piacere = attrazione) e hanno associato il femminile con il peccato, la cattiveria e l’immoralità. Questi valori morali/religiosi hanno messo la mente contro il corpo; il maschio contro la femmina; i genitori contro i figli; e i figli contro i genitori. (Vedi l’Ecclesiaste 25:24; i Proverbi 23:13-14; il Deuteronomio 21:18-21, per esempio; www.violence.de/prescott/women/article.html e www.montagunocircpetition.org).
Ora sappiamo che il piacere integrato è la “colla” del legame ed è necessario per lo sviluppo della persona morale e dei comportamenti morali. Se il naturale piacere corporeo è negato, spesso seguono la depressione e i piaceri artificiali e distruttivi narcisistici e sado-masochistici delle droghe e della violenza sessuale.
L’uomo futuro
Il cervello umano è l’organo delle nostre emozioni, relazioni sociali, valori morali e sviluppo cognitivo/intellettivo. Il cervello in via di sviluppo del neonato/bambino è codificato o programmato (o) per la depressione o per la felicità; per la pace o per la violenza e per l’eguaglianza o la diseguaglianza umana. Questi sono comportamenti appresi, radicati nella biologia delle nostre prime esperienze di vita (Montagu, 1971).
La trasformazione di una cultura violenta in una cultura pacifica inizia con la trasformazione dell’individuo che, da neonato/bambino, viene posto su un percorso esistenziale di accettazione piuttosto che di rigetto; di gioia e felicità piuttosto che rifiuto e depressione; di amore piuttosto che di odio; di pace piuttosto che di violenza. Questa trasformazione dell’individuo richiede la costruzione di un nuovo cervello culturale, (uno) che incorpori ed esprima naturalmente pace, amore e felicità. Tale cervello può essere costruito solo con un radicale cambiamento culturale. Chiaramente, questi cambiamenti non sono possibili senza una ristrutturazione della cultura in modi che supportino e consentano alle madri di essere madri premurose.
La legislazione nazionale che interferisce con il legame madre-neonato/bambino deve essere sostituita con una legislazione che supporti genitori e famiglie premurosi.
La necessità dell’affidamento diurno di neonati o bambini piccoli a istituzioni dovrebbe essere eliminata ed i fondi pubblici ora utilizzati per supportare imprese commerciali di cura del neonato/bambino dovrebbero essere usati per supportare le madri e i padri direttamente, una politica la cui provata efficacia è stata ben consolidata nei Paesi scandinavi.
Bowlby (1953), Cook (1996) e Blesky (2003) hanno avvertito il mondo dei pericoli dell’affidamento diurno di neonati e bambini a istituzioni e Montagu (1971) ha informato il mondo dei pericoli della perdita dell’amore materno, lezioni che sono state ignorate dal mondo moderno.
Nota dell’editore: lo straordinario CDRom del Dr. Prescott, Le origini dell’amore e della violenza, è disponibile attraverso la rivista Byronchild.
Ringraziamenti a Touch the future. Referenze a questo articolo e articoli più estesi su questo argomento si trovano su: www.TTFuture.org/Prescott e www.violence.de.
Ringraziamenti anche al Dr. John W. Travis MD, Meryn Callander – Alliance for Transforming the Lives of Children, www.aTLC.org.
James W. Prescott, PhD., è un neuropsicologo dello sviluppo e uno psicologo interculturale. Ha lavorato per l’Istituto Nazionale della Salute Infantile e dello Sviluppo Umano (NICHD) dell’Istituto Nazionale della Sanità, a Bethesda, MD dove ha creato il Programma di Biologia Comportamentale dello Sviluppo dell’appena creato NICHD ed è stato il suo Scienziato Sanitario Amministratore dal 1963 al 1980.
In questo periodo, il Dr. Prescott ha avviato e consolidato una serie di programmi di ricerca neuro-comportamentale, che hanno documentato nei primati subumani che le esperienze di separazione madre-neonato nel primo periodo di vita inducono una varietà di anormalità nello sviluppo del cervello.
NOTE: (1) Third National Health and Nutrition Examination Survey, 1988-94-NHANES 3, Variable HYB5, National Institutes of Health, Bethesda, MD
(N.d.T. Per la bibliografia: vedasi testo originario).
BOX 1: La Deprivazione Affettiva SomatoSensoriale (SSAD) - l’alterazione dell’ hardware e del software del cervello in sviluppo.
La SSAD (Deprivazione Affettiva SomatoSensoriale) è il processo di incompleto o mancato legame madre-neonato che risulta da una carenza di stimolazioni sensoriali al neonato attraverso il tatto, il movimento corporeo, l’odore e il gusto e l’allattamento al seno.
Praticamente tutti i neonati mammiferi sono vulnerabili ai disordini emotivo-comportamentali che sono indotti dalla deprivazione somatosensoriale. I disordini emotivo-comportamentali specifici che ne derivano variano da specie a specie ed esercitano la loro influenza attraverso l’intera vita di un individuo.
Le principali caratteristiche dei disordini emotivo-comportamentali della maggior parte dei mammiferi cresciuti in condizioni di SSAD includono: depressione; comportamenti di ricerca cronica di stimoli (ossessivi-compulsivi) (per esempio dondolamenti stereotipati, succhiamento del pollice o del pene, ed automutilazione; iperattività e iper-reattività); evitamento tattile, percezioni alterate di dolore e piacere; ipersensibilità al tatto; piacere sessuale e funzionamento sessuale alterati; abuso di alcol/droghe, dipendenza, e assuefazione; e alienazione sociale con comportamenti anti-sociali che includono violenza, suicidio e omicidio.
La SSAD induce una varietà di cambiamenti neurobiologici nel cervello in sviluppo dei mammiferi cresciuti in condizioni di SSAD, particolarmente nei primati, che creano i disordini emotivo-comportamentali descritti sopra. Questi disordini neuro-comportamentali occortono principalmente nella parte subcorticale emotiva-sociale-sessuale che si dispiega precocemente nello sviluppo – non il cervello neocorticale razionale/cognitivo che deriva dal successivo sviluppo cerebrale. Una descrizione ed illustrazione più dettagliata della SSAD si può trovare a http://www.violence.de/prescott/afb/paper.pdf e http://www.violence.de/prescott/mp/article.html e sul CDRom “Le origini dell’amore e della violenza” disponibile su www.byronchild.com.
Il piacere somatico (corporeo) è il collante del legame affettivo. Il mancato sviluppo dei normali sistemi del piacere del cervello, attraverso la SSAD, induce comportamenti disordinati di ricerca del piacere, sia attraverso un uso deviato o un abuso dei sistemi sensoriali o da droghe biochimiche. Il trattamento primario dei disordini da SSAD deve includere la ricostruzione dei sistemi cerebrali del piacere così che si realizzi il piacere neuro-integrativo e non il piacere neuro-dissociativo. (La disparità di genere, la violenza sessuale, il narcisismo, il sadomasochismo, le assuefazioni e la pornografia ossessivo-compulsiva sono esempi delle conseguenze del cervello neurodissociativo). Il cervello neurodissociativo, indotto dalla SSAD, media la depressione, la collera/rabbia, e la violenza, mentre il cervello neuro-integrativo media la gioia, la compassione, la pace e la felicità. Il piacere corporeo integrato è essenziale in Homo sapiens per lo sviluppo evolutivo dell’amore, che è stato rimpiazzato da un incorporeo amore platonico/divino che porta all’alienazione umana, alla depressione e alla violenza.
BOX 2 : Le origini dell’amore biologico
Il primo processo sensorio-cerebrale coinvolto nel legame affettivo nella relazione madre-neonato è la continuazione post-natale della stimolazione vestibolo-sensoriale (movimento) al cervello in via di sviluppo (la forma primaria di stimolazione sensoriale nell’utero) e assicurata dal portare i bimbi addosso, che consente al bambino di sperimentare movimento continuo così come un rapido accesso al seno che assicura il legame di allattamento. Senza questa stimolazione sensoriale, la Sindrome da Deprivazione Affettiva SomatoSensoriale (SSADS), è, in misura maggiore o minore, inevitabile.
Questi studi portano alla conclusione che l’ “amore” è una gestalt cerebrale che si forma in origine dalla stimolazione sensoria delle tre modalità sensorie nella relazione madre-neonato:
Movimento del corpo (sistema vestibolare-cerebellare);
Contatto corporeo (sistema somestetico);
e Odore del corpo (sistema olfattivo).
Più avanti, queste tre modalità sensoriali forniscono le fondamenta per le tre differenti dimensioni psicologiche delle relazioni d’amore caratterizzate come:
Fiducia di base (movimento corporeo: sistema sensoriale vestibolo-cerebellare);
Legame del piacere affettivo (sistema sensoriale somestetico-tattile);
Legame del piacere dell’intimità (odore corporeo, sistema sensoriale olfattivo – l’evolutivamente primitivo cervello sessuale).
Questi tre sistemi sensoriali hanno i loro propri “cervelli sensoriali”, in cui il cervello olfattivo è riconosciuto come il primitivo cervello emotivo-sessuale che è attivato, in parte, da feromoni.
I due cervelli dell’amore
Nello sviluppo normale, il contatto corporeo, l’odore, il movimento, e il gusto sono integrati durante l’allattamento al seno e codificati nel cervello in via di sviluppo dove “l’intero diviene maggiore della somma delle parti”. La “gestalt cerebrale somatica dell’amore” viene formata per prima dal cervello subcorticale emotivo-sociosessuale. Il successivo sviluppo della “gestalt cerebrale cognitiva neocorticale dell’amore” si forma attraverso la programmazione dei cervelli sensoriali neocorticali visuale e uditivo che divengono integrati con la precedente “gestalt cerebrale somatica dell’amore”. Nella maggior parte delle culture umane moderne, la gestalt cerebrale somatica dell’amore è frammentata e scarsamente sviluppata ed il cervello neocorticale è erroneamente programmato in modo che il dolore diviene una virtù (bene) e il piacere diviene un vizio (male).
Questi due cervelli, essendo erroneamente programmati con il dolore sensoriale e la deprivazione del piacere sensoriale che sono combinati con la errata programmazione dei valori morali del dolore e del piacere nel cervello neocorticale, risultano nello sviluppo del cervello neurodissociativo – e, infine, della depressione, dell’alienazione e della violenza.