Scritti da noi e voi

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Comunicato

  Un buon padre sa attendere e sa perdonare, dal profondo del cuore. Certo sa anche correggere con fermezza. Non è un padre debole, arrendevole, sentimentale. Il padre sa correggere, senza avvilire. È lo stesso che sa proteggere senza risparmiarsi. Una volta ho sentito, in una riunione di matrimonio, dire a un papà: «Io, ma alcune volte devo picchiare un po’ ai figli, ma mai in faccia per non avvilirli». Che bello, ha senso della dignità. Deve punire, lo fa giusto e va avanti.  
Dalla collaborazione tra Genitori Channel e Non Togliermi il Sorriso nasce "Liberi di Non Picchiare", una rassegna che andrà avanti per tutto il mese di Novembre con articoli, testimonianze e riflessioni sui modi e le ragioni per cui la violenza sui bambini li danneggia profondamente, insieme a tante varie possibilissime alternative, tante quante le famiglie che ogni giorno le mettono in atto.

Scritto da voi

Non poche osservazioni cliniche e numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato un numero sempre maggiore di persone affette da disturbi traumatici che non sembrano rispondere ai criteri diagnostici definiti dal DSM IV per il disturbo post-traumatico da stress (DPTS). In altre parole ci sono molte persone che soffrono per sintomi associati a stress che, stando al DSM IV, “non dovrebbero manco esistere”. C’è da chiedersi, allora, se i traumi non siano eventi più frequenti di quanto la classificazione psichiatrica non ritenga e di quanto noi stessi immaginiamo. E se non sia il caso di ampliare la definizione diagnostica per il disturbo da stress fino a includere il concetto di “trauma cumulativo”.
Ecco, è successo di nuovo...: hai alzato le mani, hai urlato con tuo figlio, forse ti dispiace, ma l'esempio che hai avuto nel passato e nella società ti viene in aiuto... "È così che si fa", "i bambini devono imparare!","Me l'ha tirato proprio fuori dalle mani", "Cosa vuoi che sia, succede, i bambini dimenticano in fretta", "siamo tutti venuti su bene lo stesso anche se abbiamo ricevuto qualche botta... rafforza il carattere". Bene, sei "socialmente accettabile"... non hai fatto nulla di così grave.
Gentile educatrice, grazie per i Suoi report e soprattutto per essere stata solerte nell’aggiornarci sulle giornate indaffarate della nostra bambina! Volevo fortemente trovare il tempo di parlare di persona, è importante farlo di tanto in tanto specialmente all’inizio, quando educatrice e bambino si stanno conoscendo. Quindi mi accingo a scrivere qualche considerazione. Ripensando al primo ambientamento della nostra bambina in un nido Montessori, ho pensato che come imparare a nuotare sia una buona metafora.
Un film per credenti e non credenti... e anche per dubbiosi: Io sono con te, di Guido Chiesa. Quante volte è riecheggiata in questo sito la raccomandazione del nostro Vito Rocco Torraco: di trattare i nostri bambini come tratteremmo Gesù Bambino? Ma come è stato trattato Gesù dai Suoi genitori? Il regista Guido Chiesa ha provato a proporre criteri e principi a cui realisticamente e verosimilmente potrebbero essersi ispirati Maria e Giuseppe nell'educare e crescere il Bambino Divino, risostruendo anche storicamente il quadro epocale in quanto a usi, leggi e credenze.

Scritto da noi

"Lo scapaccione? Meglio dell'indifferenza" è il titolo di un articolo apparso sul sito di Don Mazzi (leggibile a questo link) e sul n. 37 del settimanale "Famiglia Cristiana". Nell'articolo, Don Mazzi esprime la propria opinione in merito alla recente notizia apparsa sui rotocalchi in cui un consigliere comunale pugliese, in vacanza con la famiglia per una crociera nei fiordi, è stato arrestato perché pare abbia tirato un «ceffone» al figlio.  In particolare, i seguenti passaggi dell'editoriale di Don Mazzi hanno destato la nostra attenzione: "Rimproverare, alzare la voce, dare una tiratina di orecchi, allungare uno scappellotto sul sedere, credo sia la via più sbrigativa e semplice per smontare alcune manfrine dei nostri cicciobelli. Le piccole eccezioni (come l’urlata o lo scapaccione) servono solo per confermare regole già conosciute e atteggiamenti già discussi."
6 febbraio 2011 Lo scorso 17 novembre è morta all’età di 28 anni la modella Isabelle Caro, divenuta famosa in Italia a seguito della campagna pubblicitaria contro l’anoressia di Oliviero Toscani. All’epoca molte voci si levarono contro quelle foto, accusate di non aiutare a risolvere affatto il problema, anzi, in qualche modo incriminate di spingere altre adolescenti a emulare la modella scheletrica. 
La vicenda mediatica che ha riguardato la maternità, parto e puerperio della ministra dell’Istruzione Università e Ricerca Mariastella Gelmini, a partire dall’intervista rilasciata a “Io donna”, continua a rimbalzare nel web ed è diventata interessante sotto molti punti di vista, soprattutto una volta che alcune voci autorevoli si sono espresse riguardo alla sua scelta di tornare a lavorare a soli dieci giorni dal parto (avvenuto con taglio cesareo, si mormora programmato a causa della paura del parto naturale) della sua primogenita Emma Wanda.

Celebrazione

L'ALFABETO DEL SORRISO   Abbiamo pensato di celebrare il ventunesimo anniversario della Convenzione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza utilizzando le lettere dell'alfabeto. Un ringraziamento speciale a chi ha contribuito alla sua creazione!