Il titolo (che non è dell’autore) fa rabbrividire. La tesi (che il sottotitolo riassume) fa sorridere. È talmente esagerato - diciamo - che sembra troppo semplice, quindi falso. Eccoci al cuore del problema: la razza umana è questa strana specie che ama dire e sentir dire male di sé stessa, credere che la propria natura sia malvagia piuttosto che buona.
"Nella prima infanzia, noi dobbiamo lottare contro lo stress distruggendo i neuroni che avrebbero potuto conservare il ricordo dei maltrattamenti. Una volta diventati adulti, ci manca il ricordo cosciente di ciò che è successo, e, se il ricordo continua ad agire nel nostro corpo producendo sintomi psicosomatici, possiamo negare il loro legame con la nostra storia reale." (A. Miller)