Biografia di Alice Miller
RITRATTO DI ALICE MILLER
Verso la realtà dell’infanzia
Alice Miller [nata in Polonia nel 1923] ha studiato a Basilea dove ha ottenuto nel 1953 il dottorato in filosofia. Ha praticato la sua professione di psicoanalista a Zurigo, ma l’ha abbandonata per dedicarsi interamente alle sue ricerche sull’infanzia. Nel 1986, ha ricevuto a New York il premio Janusz Korczak.
Tra i 192 stati membri delle Nazioni Unite, solo 17 hanno vietato le punizioni corporali sui bambini. Negli Stati Uniti, vi sono ancora 20 Stati in cui le punizioni corporali sono consentite a scuola e anche sugli adolescenti. Coloro che riescono ad essere indignati di questi fatti e che ne valutano le gravi conseguenze comprenderanno senza problemi tutti i libri di Alice Miller. Capiranno anche perché questa autrice si adoperi, anche alla sua età avanzata, per liberare la società della sua ignoranza. Con l'aiuto dei suoi libri, articoli, opuscoli, interviste e risposte alla corrispondenza dei lettori sul suo sito web, essa dimostra che gli abusi sui bambini producono non solo bambini infelici e disturbati, adolescenti distruttivi e genitori maltrattanti, ma anche uno società disturbata che funziona spesso in modo estremamente irrazionale.
Grazie alle sue ricerche sull’infanzia, Alice Miller ha capito che la violenza esercitata sui bambini conduce alla violenza globale che regna ovunque, tanto più quando si comincia a picchiare i bambini nei primi anni della loro vita, proprio quando il loro cervello si sta formando. Anche se le conseguenze scandalose sono evidenti, queste non sono percepite, ed ancor meno prese in considerazione dalla società. Ma la situazione è facile da capire: i bambini non sono autorizzati a difendersi dalla violenza dei genitori e sono quindi costretti a sopprimere e rimuovere le naturali reazioni all’aggressione dei genitori, come le emozioni di rabbia e angoscia. È solo nell’età adulta che essi possono scaricare queste emozioni molto forti sui propri figli o, in alcuni casi, su intere nazioni.
Alice Miller descrive questa dinamica nei suoi 13 libri e la illustra non solo con l’aiuto delle storie dei suoi pazienti, ma anche attraverso i suoi numerosi studi sulle biografie dei dittatori e di ben noti artisti. L’omissione di questi argomenti sull’infanzia nella società permette di attuare sui bambini, nell’oscurità della famiglia, comportamenti estremamente pericolosi come la brutalità, il sadismo e altre perversioni, ciò che amiamo definire in seguito, negli adulti, "malattie genetiche".
È solo prendendo coscienza di questa dinamica che si può spezzare la catena della violenza, pensa Alice Miller, che consacra la sua opera a questo punto di vista.
Negli ultimi anni ha sviluppato un concetto di terapia che offre alle persone sofferenti di confrontarsi con il loro passato, per rincontrare l’angoscia del bambino picchiato, risentirla e liberarsene. Si tratta della paura infantile del genitore onnipotente, che spinge l'adulto a maltrattare i bambini oppure ad accettare di vivere con gravi malattie, minimizzando totalmente la crudeltà dei propri genitori. Sono molte le proposte esoteriche o spirituali che promettono una guarigione, ma il cui unico scopo è quello di mascherare il terrore vissuto nell'infanzia.
Alice Miller ritiene che, nonostante i tragici aspetti della sua scoperta, questa offra quanto meno delle alternative positive e ottimiste, perché apre la porta alla coscienza, alla percezione della realtà del bambino e allo stesso tempo alla liberazione dell’adulto dalla sua paura infantile e dai suoi effetti distruttivi. La sua percezione del reale vissuto del bambino non è più in linea con quella della psicoanalisi. A suo avviso, questa resta nella vecchia tradizione che accusa i bambini e protegge i genitori, sia nella teoria che nella pratica. Per questo motivo Alice Miller non è più un membro della Associazione Internazionale di Psicoanalisi.
Traduzione di Chiara Pagliarini