Articoli di Autori Vari

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Jan Hunt

In Svezia e in Norvegia è illegale per un genitore, insegnante, o chiunque altro picchiare un bambino. In alcuni stati e province, picchiare è illegale solo per un maestro. In tutte le zone del Nord America la punizione corporale da parte di un genitore, finché non è pesante, è ancora vista da molti come disciplina necessaria, e condonata, o addirittura incoraggiata. Durante gli anni scorsi, molti psichiatri, sociologi, ricercatori e genitori hanno raccomandato di mettere al bando le punizioni corporali dei bambini. La ragione più importante secondo il Dr. Peter Newell, coordinatore dell'organizzazione End Punishment of Children(EPOCH)1-Stop alla Punizione dei Bambini, è che "tutte le persone hanno il diritto alla protezione della loro integrità fisica, e i bambini sono anche loro delle persone."

Alice Miller

Finché li amiamo i bambini possono guarire dagli abusi subiti e addirittura dagli orrori della guerra. Non veniamo al mondo come una tabula rasa. Ogni neonato arriva con una storia tutta sua, la storia dei nove mesi trascorsi dal concepimento alla nascita. Inoltre i figli ereditano caratteristiche genetiche dai loro genitori. Questi fattori possono contribuire a determinare l'indole di un bambino, le sue inclinazioni, le sue doti e predisposizioni. Ma il carattere dipenderà decisamente dal modo in cui una persona ha ricevuto amore, protezione, tenerezza e comprensione oppure rifiuto, freddezza, indifferenza e crudeltà nei primi anni formativi.
Il cervello maltrattato e le emozioni bandite I fatti 1) Lo sviluppo del nostro cervello dipende dall’uso che ne viene fatto. Il cervello si struttura nei primi 4 anni di vita, secondo le esperienze che l’ambiente offre al bambino. In tal modo il cervello di un bambino, il cui vissuto è essenzialmente intriso d’amore, si svilupperà in modo diverso da quello di un bambino che sarà stato trattato crudelmente.
Lettera a Steven e a tutti: non sono un guru. Ciao Steven, ti ringrazio di aver sollevato il problema del “gurismo” e della tua diffidenza che condivido. Essere adepti di un guru e voler evolvere è a mio parere una contraddizione, perché un guru vende la sua “saggezza” al prezzo dell’autenticità dei propri adepti. Spero che nessuno qui avrà bisogno di vedere in me un guru, in particolare se sei cosciente di questo pericolo per loro, come hai così ben fatto nella tua lettera del 16 maggio ad Anna. Tu mi chiedi a proposito della mia infanzia. Come te, ero una straniera agli occhi di tutta la mia famiglia. Oggi, sono sicura che non ero voluta, rifiutata già dopo il concepimento, mai amata, completamente trascurata emozionalmente, e usata per i bisogni altrui. Ma soprattutto, mi mentivano, sono cresciuta in una perfetta ipocrisia. I miei genitori, entrambi assolutamente incoscienti delle loro vere emozioni, presumevano di amarmi molto e io ci ho creduto (perché avevo tanto bisogno di queste illusioni) per più di quarant’anni della mia vita, fino a che ho cominciato a sospettare la verità nascosta sotto tutte le loro presunzioni, nascoste forse anche a loro stessi.
A volte cerco di immaginarmi come qualcuno, cresciuto su un pianeta in cui a nessuno verrebbe in mente di picchiare un bambino, potrebbe comprendere veramente le cose. Un giorno forse, grazie ai progressi della ricerca spaziale, si potrà viaggiare di pianeta in pianeta, e degli esseri dai costumi del tutto diversi dai nostri atterreranno sulla Terra. Cosa passerà dunque nella testa e nel cuore di uno di loro, quando vedrà degli umani adulti e vigorosi gettarsi su piccoli bambini indifesi, picchiandoli in uno slancio di furore?

Olivier Maurel

Le scoperte di Alice Miller sono probabilmente tra le più importanti dell’ultimo secolo e di quello che comincia. Lo si riconoscerà più avanti. Speriamo che non sia troppo tardi. Ciò che l’autrice ha messo in luce è il fatto che il metodo educativo più diffuso nel mondo è la causa principale di una gran parte delle violenze che in seguito commettono gli adulti, nella vita familiare o in quella collettiva. Si tratta del ricorso alle punizioni corporali utilizzate da millenni in tutti i continenti, da circa il 90% dei genitori e dei maestri, molto spesso con una violenza di cui non abbiamo nemmeno idea nei paesi in cui c’è stata un’evoluzione.
In occasione della Giornata Internazionale della Pace del 21 settembre 2008, è bene riflettere su di una frase del preambolo costitutivo dell'UNESCO: "Le guerre nascono nello spirito degli uomini, è nello spirito degli uomini che devono essere innalzate le difese della pace." In apparenza una bella formula, ma che nasconde due realtà fondamentali. La prima è che le "difese della pace" non devono essere "innalzate" nello spirito degli uomini, perché esse vi si trovano già dalla loro nascita - molto semplicemente perché siamo animali sociali in qualche modo programmati per vivere insieme.
Dato che le gatte danno a volte dei colpi di zampa ai loro gattini, alcuni ne concludono che il fatto di picchiare i bambini è naturale. Ma anche se si ammette questo paragone, c’è molta differenza fra un colpo di zampa e un colpo di bastone, che è la punizione più usata in tutto il mondo. E lo stesso colpo di zampa non è in uso tra gli animali a noi più prossimi. Così, fra i bonobo, specie di scimmie considerata tra le più vicine all’uomo, le madri non “puniscono” i loro piccoli. Semplicemente, li allontanano da un eventuale pericolo. Allo stesso modo, esse non conoscono il gesto di colpire col palmo della mano. “Non abbiamo mai visto una femmina di scimmia in libertà maltrattare deliberatamente il suo piccolo”, scrive la primatologa e antropologa Sarah Blaffer Hrdy. Se certe femmine maltrattano i loro piccoli, ignorandoli piuttosto che picchiandoli, è apparentemente, quasi sempre, perché loro stesse sono state a loro volta abbandonate o ignorate durante l’infanzia. Il solo caso in cui le madri intervengono violentemente contro i loro piccoli, è quando questi, divenuti adolescenti, quasi adulti, importunano i loro fratelli più giovani.
Qual è, secondo lei, la fonte principale della violenza umana? Vedo le radici della violenza e della distruttività dell’adulto nei traumi e nelle carenze che questi ha subìto e rimosso nella sua infanzia. Com’è stata personalmente portata alla certezza che il maltrattamento sia la fonte principale della violenza umana? Grazie ai miei pazienti, ho potuto un po’ alla volta acquisire la certezza che le ferite subite durante l’infanzia si trasformano nell’età adulta in distruttività. Perché, inizialmente, si era orientata verso la psicanalisi? Quando ho cominciato a studiare la psicanalisi, non sapevo tutto quello che oggi so. Speravo di trovare le risposte alle domande che mi ponevo. E ho trovato molte risposte studiando i concetti di rimozione, la negazione e l’ossessione di ripetizione [compulsione]. Ma la risposta alla domanda sulle radici della violenza ho dovuto trovarla da sola, e contro il dogma freudiano sul male innato.

William Sears

Consiglio sull’Attachment Parenting (AP): I sei bambini si traducono nei sei tipi di infanzia. Nota: I genitori non devono prendersi i meriti o assumersi le colpe per la persona che il proprio figlio deciderà di essere. Ognuno fa del proprio meglio per allevare i propri figli con gli strumenti e le risorse possedute al momento. Il resto dipende dal bambino. Poiché non vi è una perfetta correlazione tra ciò che i genitori fanno nei primi anni di vita ed il risultato ottenuto dai loro figli, in oltre 30 anni di pratica pediatrica ho osservato che molti bambini cresciuti secondo i principi dell’AP condividono molte di queste caratteristiche:
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