Disciplina
Alcuni esperti, quando parlano della disciplina, cercano di equiparare e legare tra di loro ciò che io ho chiamato la Disciplina della Natura e la Disciplina della Forza Superiore. Dicono che quando chiediamo a un bambino di fare qualcosa, e lo puniamo se non la fa, gli stiamo insegnando a comprendere le conseguenze naturali delle sue azioni.
In un libro ampiamente acclamato, un esperto ha dato questo consiglio specifico. Se vostro figlio arriva a casa tardi per cena, ditegli che non può avere da mangiare e imparerà presto le "conseguenze naturali" dell'essere in ritardo e del tornare a casa in orario. L'esempio è confuso, insensato e sbagliato.
Non ricevere la cena può essere definita una conseguenza "naturale" di arrivare tardi a casa solo nel senso che qualsiasi cosa accada è parte della realtà e quindi può essere definita "naturale". Qualcuno potrebbe dire altrettanto facilmente che essere bastonati possa essere una conseguenza "naturale" del fare tardi. Infatti, non trovare la cena non è in assoluto un effetto naturale dell'essere in ritardo, ma una conseguenza puramente arbitraria imposta dai genitori. La conseguenza naturale dell'arrivare tardi per cena potrebbe essere quella di trovare la cena fredda o di doverla mangiare in parte o interamente da solo, o di dover sparecchiare e lavare i piatti da sé una volta finito.
Non ottenere la cena potrebbe essere una conseguenza naturale dell'arrivare a casa inaspettatamente così da non trovare niente di pronto. Ma non è una conseguenza naturale dell'essere in ritardo. È punizione pura e semplice. Coloro che puniscono dicono sempre a coloro che vengono puniti che i castighi sono le conseguenze "naturali" delle loro azioni. Non è così. Sono invece il risultato di una scelta che coloro che puniscono, o l'autorità che rappresentano, ha imposto su chi riceve la punizione.
Alcuni dicono: "Sono d'accordo con tutto quanto hai detto sinora. Non voglio rendere mio figlio servile e docile, voglio che abbia una vita interessante ed eccitante. Ma per fare qualcosa di interessante e che valga la pena, dovrà fare un sacco di puro, vecchio e sgradevole duro lavoro. Se non è mai stato abituato a fare qualcosa che non ama, come potrà essere in grado di fare il lavoro duro e persistere fino alla fine? Ora, non voglio negare neanche per un istante che molto del lavoro esistente al mondo sia sgradevole e duro. Ma non è questo che queste persone intendono. Dicono che per fare qualsiasi cosa occorra fare un Lavoro Sgradevole e Duro, che qualunque tipo di lavoro sia un Lavoro Sgradevole e Duro.
In queste tre parole (Sgradevole e Duro Lavoro) è racchiuso un intero stile e modo di guardare alla vita, molto diffuso, profondamente radicato e del tutto errato. Innanzi tutto, gli antichi Puritani stabilivano un'opposizione tra lavoro e gioco. Il lavoro è ciò che non ti piace ma che fai perché devi, o perché qualcuno ti obbliga a farlo e la giudichi una cosa giusta. Il gioco è quanto ti piace davvero, ma la giudichi una cosa sbagliata perché ti piace. Oltre questo c'è un'ulteriore e più profonda spaccatura, una suddivisione in nome della logica o della ragione o dell'analisi, di tutte le nostre vite e a dire il vero della totalità dell'esperienza umana in frammenti sottili e disconnessi. Alan Watts in The Book ha sostenuto che i pensatori occidentali amano dividere in parti un'esperienza che è un unico intero e sfociare in complicazioni e argomentazioni infinite nel tentativo di decidere cosa sia causa e cosa effetto. Non so se lo facciano anche altre culture. Noi di certo e ciò contribuisce molto a uccidere la gioia e il significato delle nostre vite.