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Lettera alla Redazione di Mattino Cinque in merito alle consulenze di TATA LUCIA pubblicata da E se poi prende il vizio? il giorno martedì 20 settembre 2011 alle ore 10.49 Gentile Redazione di Mattino Cinque, ho due bambine di 7 e 3 anni e sono una psicologa perinatale, mi occupo cioè di tutto ciò che ruota intorno alla nascita, alla gravidanza, all’allattamento e all’accudimento dei bambini nel rispetto della fisiologia.
Io che sono nato e cresciuto in una famiglia le cui origini sono ben note almeno fino al mio bisnonno nato più o meno a metà dell'800, ho capito che quello che per me era normale da altri è considerata una fortuna, una volta letto in rete l’intervento della dott.ssa Artoni al centro Benedetta D’Intino dal titolo: «La ferita dell’abbandono», pubblicato nel nostro sito per sua gentile concessione (vedi link - l’articolo si trova anche nel volume della stessa autrice «Adozione e oltre», Borla Edizioni, 2006).
C’è stato un periodo della mia vita, non molto tempo fa, in cui mi sono trovata indifesa come un neonato. È stato un momento buio della mia vita, mentre avrebbe dovuto essere radioso. Ero incinta e immensamente felice, ma non lo era il mio corpo. Ero malata, non quel genere di malessere tipo “Non mi sento tanto bene”, si trattava invece di una malattia tipo: “Se non avessi grandi cose per cui vivere, preferirei morire”. Anche qualcuna di voi avrà sperimentato qualcosa di simile.
ALEXANDER SUTHERLAND NEILL (Forfar, 17 ottobre 1883 - Leiston, 23 settembre 1973)  La speranza che resta all’umanità è che un giorno i genitori possano veramente agire nell’interesse dei figli, che divengano abbastanza coscienti per essere dalla parte del bambino e per aiutarlo a crescere nella libertà, l’intelligenza e l’amore.