Di solito, nella nostra cultura, i neonati e i bambini piccoli protestano quando è ora di andare a letto. Inventano scuse di ogni sorta. Dicono di non essere stanchi quando invece lo sono in modo evidente. Dicono d’aver fame, o sete, o bisogno di ascoltare una storia (e poi un’altra ancora) – qualunque cosa pur di temporeggiare. Ci dicono della loro paura del buio, o di mostri nell’armadio o sotto il letto. I bambini piccoli che ancora non parlano, che non possono ancora descrivere le loro paure o provare a negoziare, semplicemente strillano.
"Il bambino picchiato dai suoi genitori ha imparato da loro a reagire con la violenza, è per così dire incontestabile, e qualsiasi membro del personale di un asilo potrà confermarlo se solo permettesse a sé stesso di vedere ciò che ha sotto agli occhi: il bambino che riceve delle botte a casa, qui picchia i più deboli come in famiglia. Riceve una punizione quando picchia suo fratello più piccolo, e non capisce niente di come va il mondo. Non è quello che ha imparato dai suoi genitori? E’ così che nasce così presto uno smarrimento che si manifesta sotto forma di una “perturbazione”, e si porta il bambino in terapia. Ma nessuno si è arrischiato ad attaccarsi alle radici di questo male, eppure sarebbe così evidente." (A. Miller)