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Arriva Babbo Natale!

Prefazione di NTIS

Tempo fa mi sono imbattuta in alcuni articoli di interessanti autrici (Jan Hunt, Françoise Dolto e altre) che davano la loro personale visione della favola di Babbo Natale.

Come genitore, mi sono fin da subito resa conto del fatto che Babbo Natale rappresentasse in realtà una bugia bella e buona che prima o poi viene scoperta, e mi chiedevo se non fosse una forzatura o comunque una sorta di violenza costringere con l’inganno i nostri figli a credere che un personaggio immaginario, proveniente da miti e leggende, sia un essere umano vivente in carne e ossa, quando sappiamo benissimo che non è così (e alcuni di noi hanno davvero sofferto nello scoprirlo).

Come affrontare dunque l’argomento? Come accostarsi ogni anno al fatidico giorno cercando di non far perdere ai nostri figli la magia dell’evento ma senza per questo motivo doverli necessariamente ingannare?
Eccovi alcuni spunti di riflessione che abbiamo ritenuto interessanti, anche se i punti di vista si discostano - anche di molto - l’uno dall’altro.
Siamo davvero curiosi di conoscere la vostra opinione in proposito: potete lasciare i vostri commenti nell’apposito topic del forum: «Parole in libertà».

Chiara Pagliarini

Quand’è che una cosa è vera? (Babbo Natale)

Tratto da: “Come allevare un bambino felice e farne un adulto maturo” di Françoise Dolto (Mondadori, 2004). [Il libro è una selezione di un programma radiofonico condotto da Jacques Pradel, e si svolge attraverso uno scambio di domande e risposte.]

Ho una domanda su Babbo Natale[…]”Dobbiamo lasciare che il bambino creda a Babbo Natale e al topolino per la perdita dei denti da latte e anche alla storia delle uova di Pasqua? Quando i compagni gli diranno la verità, la spiegazione sul simbolismo di Babbo Natale sarà sufficiente a compensare il disappunto del bambino che scopre brutalmente che i suoi genitori gli hanno mentito?”

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