Un buon padre sa attendere e sa perdonare, dal profondo del cuore. Certo sa anche correggere con fermezza. Non è un padre debole, arrendevole, sentimentale. Il padre sa correggere, senza avvilire. È lo stesso che sa proteggere senza risparmiarsi. Una volta ho sentito, in una riunione di matrimonio, dire a un papà: «Io, ma alcune volte devo picchiare un po’ ai figli, ma mai in faccia per non avvilirli». Che bello, ha senso della dignità. Deve punire, lo fa giusto e va avanti.
"Un bambino che riceve dei maltrattamenti vive nalla paura, che cresce nella paura permanente del colpo che verrà. [...] Il bambino perde fiducia nei suoi genitori che dovrebbero, come accade presso tutti i mammiferi, proteggerlo dalle aggressioni esterne, e in nessun caso aggredirlo. Ma privato della fiducia nei suoi genitori, il bambino si sente molto insicuro e isolato, perché tutta la società è dalla parte dei genitori e non dalla parte dei bambini." (A. Miller)